Umberto Allasia
IL BRUXISMO, TRA FALSI MITI E REALTA’
Fattori di stress quotidiani come i pensieri legati all’attività lavorativa, il frigorifero che si rompe e il cane che sta male a volte possono farti venire voglia di “stringere i denti”. Ma aggiungi anche il perdurare di una pandemia, l' incertezza economica, uno sconvolgimento politico e potresti iniziare a dare alla tua mandibola un serio allenamento da portare a “macinare” fino a più di 100 kg al giorno!
Quindi.. cosa significa “Bruxismo”?
Il bruxismo è un'attività ripetitiva dei muscoli della bocca che si può manifestare in differenti modalità, attraverso piccoli movimenti della bocca con i denti a contatto, (spesso accentuato dalla spinta verso l’alto della mandibola) oppure attraverso una contrazione statica, tipica del cosiddetto “serratore”.
Questa definizione risale a marzo 2017 durante il Consensus internazionale (“Assessment of Bruxism Status”) che coinvolse i maggiori esperti di bruxismo di tutto il mondo e sempre in quella occasione furono definite le 2 principali categorie di “bruxismo” diurno e notturno (quello che avverte il partner e non lo fa dormire per intenderci).
Quali sono le cause ?
Citando il Professor Daniele Manfredini, dentista e gnatologo nonché ricercatore di fama internazionale, bruxismo è “un termine ombrello che racchiude diverse attività muscolari, che possono avere diversa eziologia”, nello specifico:
• di natura psicologica
• da utilizzo di farmaci
• associato a disturbi del sonno o neurologici
• da reflusso gastroesofageo
• in concomitanza con apnee notturne
Come mi accorgo di soffrire di bruxismo?
Il “grinding” (digrignare) e il “bracing” (serrare) potrebbero comportare alcuni sintomi e segni osservabili:
• una possibile usura dentale
• un forte impegno dei muscoli della masticazione con conseguente rigidità e affaticamento
- dolori all’articolazione temporomandibolare o l’insorgenza di scrosci, “click” mai ravvisati prima
- bruciore, sensazione di tensione sulla guancia per una possibile irritazione del Nervo Trigemino
- maladattamenti occlusali che potrebbero giustificare l’insorgenza di dolori al collo, cefalee, capogiri, acufeni giustificati da correlazioni biomeccaniche e neuroantomiche tra la bocca, il cranio e la mandibola.
- disfunzioni di tipo posturale secondo uno schema “discendente” e quindi dolori alle spalle, lombalgia, riduzioni della performances motorie. A tal proposito vi rimando a un precedente articolo, cliccando qui.
Chi può confermarmi se soffro di “bruxismo”??
Normalmente i primi segni visibili di usura e tensione si possono ravvisare durante un controllo odontoiatrico o una normale seduta d’igiene.
Chi può aiutarmi a curarlo?
Le differenti cause di bruxismo e soprattutto le conseguenze cliniche che ne possono derivare richiedono il coinvolgimento di più figure professionali.
La fisioterapia può rappresentare un prezioso strumento per la cura delle disfunzioni neuromuscoloscheletriche sopra citate.
Una attenta valutazione da parte del terapeuta permette di monitorare gli eventuali effetti del “bruxismo”.
Il bruxismo è una patologia?
NON NECESSARIAMENTE
Lo stesso Professor Manfredini sottolinea che “ il bruxismo è una attività presente in ognuno di noi e lo studio in ambiti di ricerca clinica riguarda l'approfondimento delle cause del bruxismo potenzialmente dannoso in certi individui”.
La comunità scientifica sempre nel “consensus “ internazionale ribadisce con forza il concetto che “il bruxismo non dovrebbe essere considerato come un disturbo, ma piuttosto come un comportamento che può rappresentare un fattore di rischio (e /o di protezione) per determinate conseguenze cliniche”.
Inoltre “Consensus” è stata l’occasione per ribadire alcuni concetti fondamentali:
“il bruxismo dovrebbe essere considerato un fattore di rischio piuttosto che un disturbo in individui altrimenti sani”
“un fattore di rischio aumenta la probabilità di un disturbo ma non lo garantisce"
“un disturbo è una condizione/disfunzione dannosa di per sé, che causa intrinsecamente un danno alla persona e di riflesso una disfunzione biopsicosociale ”
“Se non rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di un disturbo, il bruxismo può essere definito come un comportamento motorio con un'eziologia multifattoriale”
Possiamo serenamente dire che il bruxismo non deve essere visto come un’ impietosa spada di Damocle che pende su di noi e nel momento in cui diventa la causa di un disturbo come professionisti della salute siamo in grado di farcene carico in quanto la scienza ci offre gli strumenti per la cura e la migliore gestione.